martedì 9 agosto 2011

London calling

A Tottenham si parlano più di 300 lingue.
Tottenham ha il più alto tasso di disoccupazione di tutta Londra, l'ottavo posto in tutto il Regno Unito.
I gruppi etnici che compongono il volto di quest'area di Londra, sono molti, ognuno con caratteri ed esperienze socio-culturali lontani e diversi. Dietro le finestre vivono colombiani, congolesi, albanesi, curdi, turchi ciprioti, turchi, somali, irlandesi e portoghesi.
La zona meridionale di Tottenham è conosciuta per essere una delle più grandi aree multietniche di tutta Europa.
Ora brucia.
E' un'area poverissima, volutamente abbandonata  dalla "politica che conta" alla rabbia e alla frustrazione di chi ci vive.
Qualche giorno fa un ragazzo di nome Mark Duggan è stato ucciso dalla polizia.


 Mark Duggan era padre di quattro figli e viveva nel quartiere. Una vicina che lo conosceva ha detto ai giornali britannici che la sua fedina penale poteva essere non immacolata ma che era un non violento che non avrebbe fatto male a una mosca.(http://www.repubblica.it/esteri/2011/08/07/news/guerriglia_londra-20131564/?ref=HRER3-1).

Dopo la sua morte, avvenuta in circostanze non completamente trasparenti, in una zona del quartiere si era raccolto un gruppo di solidarietà per ricordare il giovane Duggan.

Ed ecco la polizia. Gli spari. Il fuoco. Le vetrine frantumate. Le fiamme.

Cosa lega queste fiamme a Mohamed Bouazizi? Molti non troveranno un legame.
Bouazizi faceva il venditore ambulante a Sidi Bouzid in Tunisia, era laureato con il massimo dei voti, si intendeva di economia e aveva 27 anni. Siccome le logiche del mondo non prevedono uno spazio etico ed equo per tutti, Bouazizi faceva il venditore ambulante abusivo per poter vivere, con il certificato di laurea appeso nel suo appartamento.
Bouazizi, dopo aver subito sistematici soprusi da parte delle forze dell'ordine del regime tunisino, decide di porre fine a quella vita e a certe logiche sociali che costituiscono la sua quotidianità.
Si è dato fuoco di fronte al palazzo del governatore locale.
Morirà dopo pochi giorni in ospedale, in seguito alle ustioni riportate.
Bouazizi scatena le menti e accende la Primavera araba.

Certo, le realtà sono diverse. Ma il filo rosso che accomuna Iran, Tunisia, Egitto, Siria, Spagna, Grecia e ora Londra è piuttosto evidente.
E' il disagio sociale, le lacrime e l'indifferenza.
Anni e anni in cui la politica e la classe dirigente hanno finto di non vedere e non sentire, tenendo a bada la rabbia con strumenti subdoli che ora, a causa della crisi, vengono meno.
La totale incapacità di governare con etica e secondo coscienza, non curandosi del disagio di coloro che ne pagavano le spese , lasciando covare rabbia e frustrazione, per affrontare i problemi e la realtà in assoulta incapacità e mediocrità.
Il discorso oggi del premier inglese, che ha liquidato questi atti come "gesti di semplice criminalità", lascia intendere il problema piuttosto evidente che colpisce la politica e le classi dirigenti: la totale incapacità di leggere il mondo, di porsi le domande, di chiedersi il perchè.
Non si combatte mai realmente la povertà, il disagio e le diseguaglianze, perchè a molti fanno comodo (promesse elettorali, interessi, paure da cavalcare ogni volta che si presenta l'occasione).
Quanti hanno sognato e visitato da turisti questi posti, ignorando il dolore, le difficoltà cui sono costrette le fasce più deboli della società.
La "crisi" mette tutto a nudo: società, regimi, "democrazie", potere, uomini e donne.

Lec scriveva "Aveva la coscienza pulita. Mai usata."
Ecco appunto.
Ogni riferimento a persone o luoghi, NON è PURAMENTE CASUALE.


Nessun commento:

Posta un commento