Democracia
Real YA!
Tra pochi giorni, il 15 maggio, sarà il primo anniversario
dell’invasione pacifica di Puerta del Sol a Madrid. Protagonisti indiscussi?
Gli “Indignados”: giovani studenti universitari (e non solo) che nel caldo e
assolato maggio 2011 hanno deciso di trasferire la loro protesta, dalle proprie
menti alla più grande piazza della capitale spagnola.
Il 2011 è stato un anno contrassegnato dalle rivolte dei
giovani: una primavera infuocata che ha avuto inizio nel dicembre 2010 in Tunisia e che
attraversa tutto l’anno fino a toccare l’autunno 2011.
Il vento della rivolta, portato in questa magnifica annata,
ha confermato due dati importantissimi: il primo è caratterizzato dall’elemento
anagrafico, ovvero l’età di chi ha protestato nelle piazze di tutto il mondo;
il secondo è il ritratto di una società giovane, cosciente e consapevole della
propria condizione che improvvisamente si accorge di avere la capacità di
infrangere vecchi schemi sociali portandosi nelle piazze giorno e notte. Con
una tenda, magari.
Questo è accaduto in molti luoghi del mondo.
Studenti universitari, divisi tra libri e lavori precari, vittime di equilibri
economico-finanziari instabili, si sono resi protagonisti di una lotta pacifica
che ha fatto discutere e che ha concretamente messo in crisi vecchie strutture
sociali.
Il filo rosso che tiene unite realtà così diverse è il
desiderio di capovolgere la propria situazione, per portarne una nuova, più
equa e più giusta.
Il 2011, portatore sano di “Primavera di giovani”, ha
determinato un nuovo modo di manifestare: la Primavera Araba
ha insegnato la perseveranza, la
Grecia di Piazza Sintagma ha raccontato la rabbia, Puerta del
Sol a Madrid ha dato inizio al fenomeno degli Indignati, le fiamme di Tottenham
hanno descritto un profondo disagio sociale e Occupy Wall Street ha riversato
migliaia di studenti sotto la
Borsa di New York.
Cosa lega veramente il fuoco di Tottenham alle fiamme
Bouazizi, il giovane tunisino che ha infiammato le piazza del Maghreb
sacrificando la propria vita?
Cosa tiene strette le mani alzate di giovani di tutto il
mondo? Le realtà sono tutte molto diverse tra loro; tuttavia, il filo rosso che
accumuna uno studente di medicina spagnolo a un giovane architetto tunisino non
è soltanto l’elemento anagrafico, ma probabilmente un profondo disagio sociale,
lacrime occultate e l’indifferenza di poteri che sembrano sempre troppo lontani
dalla realtà.
Anni e anni in cui la politica non ha ascoltato i giovani,
gli studenti, ma ha preferito forse fingere di non vedere e non sentire. La
totale incapacità di alcuni di curarsi del disagio di coloro che ne pagano le
spese, lasciando covare spesso rabbia e frustrazione.
E in Italia? Il fenomeno in Italia purtroppo si è registrato
molto poco, sporadicamente e in maniera purtroppo non sempre efficace. Studenti
arrabbiati avevano sfilato pacificamente nell’inverno del 2010, prima che
scoppiasse e che si infiammasse la calda primavera del 2011.
All’appuntamento del 15 Ottobre 2011 “People Rise Up!”,
impegno preso da tutte le piazze del mondo, l’Italia a Roma ha raccolto
migliaia di persone.
Persone che hanno riempito le vie e le piazze della capitale
senza armi e a volto scoperto.
Purtroppo, come spesso accade qui da noi, qualcuno ha
preferito “giocare alla guerriglia” e ha macchiato quella che poteva essere
un’occasione di sintonia con le tante piazze del mondo.
Si levava tra i palazzi della vecchia Roma del fumo nero:
una camionetta dei carabinieri in fiamme e un fiume di polemiche successive.
E ora, a quasi un anno di distanza, che cosa succederà?
Rimarrà tutto fermo oppure tanti giovani continueranno a dividere le loro tende
nelle piazze delle più importanti capitali del mondo, per scontrarsi con un
sistema mediocre e fallimentare?
La storia è fragile, ma la verità esiste.
Giovanna
P.S. Lo stesso post, scritto da me, si trova anche qui http://www.studentifuori.it/2012/05/democracia-real-ya-storia-di-una-democrazia-giovane-che-cresce/#more-2812
P.S. Lo stesso post, scritto da me, si trova anche qui http://www.studentifuori.it/2012/05/democracia-real-ya-storia-di-una-democrazia-giovane-che-cresce/#more-2812
In quest’articolo mi ha colpito l’attualità dell’argomento, infatti anche in questi mesi del 2012 gli indignados spagnoli sono tornati in piazza contagiando tutto il pianeta, facendo manifestare milioni di giovani da Londra a New York, da Atene a Calcutta, da Roma a Parigi.
RispondiEliminaIl mio rammarico consiste nel fatto che crescendo questi movimenti di impulso per una società migliore, aumenta di pari passo il clima di intolleranza da parte delle istituzioni.