Amareggiata ma non stupita.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
martedì 28 giugno 2011
Il cliente ha sempre ragione
Amareggiata ma non stupita.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Il cliente ha sempre ragione
Amareggiata ma non stupita.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Il cliente ha sempre ragione
Amareggiata ma non stupita.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Il cliente ha sempre ragione
Amareggiata ma non stupita.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Il cliente ha sempre ragione
Amareggiata ma non stupita.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Il cliente ha sempre ragione
Amareggiata ma non stupita.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carina, ragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".
Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.
L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"
Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!
Il cliente ha sempre ragione.
sabato 25 giugno 2011
Il vento sta cambiando
"Le schegge di vetro, le più piccole con la forza tagliente e luccicante di difendersi contro le mani che cercano di frantumarle, possono essere indispensabili per chi vuole liberarsi dalla morsa dell'oppressione" Aung San Suu Kyi
Dopo l'Iran nel 2009, dopo il Maghreb e il Medio Oriente ora forse arriva anche la Cina.
(Una fotografa testimonia dall'alto, la protesta a Sana'a', nello Yemen)
Il mondo cambia.E forse il cielo è sempre più blu.Finalmente.
giovedì 23 giugno 2011
"Fantozzi è lei?"
La notizia, davvero inquietante di oggi, è l'ipotesi che riguarda l'innalzamento dell'età pensionabile, che nel 2020 toccherà i 67 anni.
Pare anche che i sindacati siano sul piede di guerra, e che la Confindustria (con annesso Presidente) invece sia favorevole (guardacaso!).
Altri pensieri pensionistici preoccupano seriamente la nostra furfantissima classe dirigente : 350 parlamentari non hanno maturato il diritto al vitalizio e non si possono permettere che le Camere si sciolgano.
Poi ci sono i problemi verdi: la Lega che litiga (saichenovità), Castelli che insulta i romani poi forse si scusa chiosando con un "Terroni di m!"...Non mi sono ancora abituata alla Legaalmiele, freakkettona e un pò confidenziale...
E poi ci sono le telefonate, uomini piccoli, BIS(I)ognosi di potere, che controllano tutto con una telefonata.
Poi c'è l'Italia. Normale.
"Governare è far credere". Machiavelli docet.
E poi ci sono le telefonate, uomini piccoli, BIS(I)ognosi di potere, che controllano tutto con una telefonata.
Poi c'è l'Italia. Normale.
"Governare è far credere". Machiavelli docet.
domenica 19 giugno 2011
Padania freakkettona
Verrebbe quasi da dire che la "Pontida" di oggi sembrava ospitare sul suo palco ministriverdi 70's style, hippies padani ultima maniera.
Un incrocio tra una Woodstock sinistrata e la festa leghista del pandoro padano.
E invece di presentarsi con il consueto ed elegante celodurismo padano, che li contraddistingue per sobrietà nei modi e classe nel linguaggio, oggi sono parsi come dei pacifisti dei tempi moderni.
"Pontida al miele" ha visto sfilare, prima il capo (il senatùr) che sul palco ha sfoggiato la solita dialettica interessante e pacata, che si eleva dai particolarismi per semplicità e raffinatezza ("Gli immigrati...li abbiamo dovuti prendere su in mare, soccorrere...", "Secessione? Ah sì, SECESSIONE! SECESSIONE! SECESSIONE!") e di seguito tutti gli altri, verdi dalla testa ai piedi.
Ma il migliore è stato senza dubbio il ministro figliodeifiori ma coi "maroni" (mi scuso per la bassezza ma non mi veniva niente di migliore) che ha parlato di Padania Libera, di secessione e soprattutto di pace.
Ed ecco che arriva il pacifismo ad intermittenza: dal verdissimo prato di Pontida si è discusso della Libia, come era inevitabile accadesse.
"Non esistono bombe intelligenti!" ha gridato il ministro in un impeto di beatitudine e non-belligeranza...
Mi piacerebbe ricordare al ministro che le bombe non sono intelligenti è vero, ma quando servivano a esportare democrazia in Iraq e Afghanistan?
...E un'altra domanda ministro: perchè si vanta così tanto dei respingimenti? Lei sa cosa significa attraversare l'Africa, pagarsi un viaggio migliaia di dollari col rischio di morire durante il tragitto soltanto per arrivare in Maghreb? Lei sa cosa è significato per i tanti migranti respinti passare dai C.I.E. alle carceri libiche? E' a conoscenza delle torture che gli uomini del raìs (nostro ormai ex-carissimo amico) infliggevano a queste povere persone?
Mi scusi signor ministro ma le violenze sessuali, la sicurezza che si deve garantire alle donne "lumbarde", sono diverse in base alla posizione geografica? No perchè se le cose stanno così allora la sicurezza che una donna deve avere nel nostro amato Bel-Paese passate le 23 alla stazione centrale di Milano, non è la stessa che dovrebbe essere garantita ad esempio ad una donna somala, clandestina, respinta e mandata nelle carceri libiche, col vergognoso patto d'amicizia...
Allora cara Padania PeaceandLove io non ti credo.
Preferisco continuare a credere che il vostro pandoro padano sia farcito da una spontanea ipocrisia e zuccherato da un pizzico di demagogia e populismo che tanto galvanizzano i vostri sostenitori.
"I fatti non cessano di esistere solo perchè noi li ignoriamo": tanto per restare psichedelici, in questa giornata verde lega e freakkettona citiamo Huxley.
PS.Ma non fa ridere che ministri ed eurodeputati della Repubblica italiana gridino alla secessione quando questi sono sistematicamente stipendiati dallo Stato tanto odiato?...che lo spieghino ai precari, che magari affollano Pontida.
Un incrocio tra una Woodstock sinistrata e la festa leghista del pandoro padano.
E invece di presentarsi con il consueto ed elegante celodurismo padano, che li contraddistingue per sobrietà nei modi e classe nel linguaggio, oggi sono parsi come dei pacifisti dei tempi moderni.
"Pontida al miele" ha visto sfilare, prima il capo (il senatùr) che sul palco ha sfoggiato la solita dialettica interessante e pacata, che si eleva dai particolarismi per semplicità e raffinatezza ("Gli immigrati...li abbiamo dovuti prendere su in mare, soccorrere...", "Secessione? Ah sì, SECESSIONE! SECESSIONE! SECESSIONE!") e di seguito tutti gli altri, verdi dalla testa ai piedi.
Ma il migliore è stato senza dubbio il ministro figliodeifiori ma coi "maroni" (mi scuso per la bassezza ma non mi veniva niente di migliore) che ha parlato di Padania Libera, di secessione e soprattutto di pace.
Ed ecco che arriva il pacifismo ad intermittenza: dal verdissimo prato di Pontida si è discusso della Libia, come era inevitabile accadesse.
"Non esistono bombe intelligenti!" ha gridato il ministro in un impeto di beatitudine e non-belligeranza...
Mi piacerebbe ricordare al ministro che le bombe non sono intelligenti è vero, ma quando servivano a esportare democrazia in Iraq e Afghanistan?
...E un'altra domanda ministro: perchè si vanta così tanto dei respingimenti? Lei sa cosa significa attraversare l'Africa, pagarsi un viaggio migliaia di dollari col rischio di morire durante il tragitto soltanto per arrivare in Maghreb? Lei sa cosa è significato per i tanti migranti respinti passare dai C.I.E. alle carceri libiche? E' a conoscenza delle torture che gli uomini del raìs (nostro ormai ex-carissimo amico) infliggevano a queste povere persone?
Mi scusi signor ministro ma le violenze sessuali, la sicurezza che si deve garantire alle donne "lumbarde", sono diverse in base alla posizione geografica? No perchè se le cose stanno così allora la sicurezza che una donna deve avere nel nostro amato Bel-Paese passate le 23 alla stazione centrale di Milano, non è la stessa che dovrebbe essere garantita ad esempio ad una donna somala, clandestina, respinta e mandata nelle carceri libiche, col vergognoso patto d'amicizia...
Allora cara Padania PeaceandLove io non ti credo.
Preferisco continuare a credere che il vostro pandoro padano sia farcito da una spontanea ipocrisia e zuccherato da un pizzico di demagogia e populismo che tanto galvanizzano i vostri sostenitori.
"I fatti non cessano di esistere solo perchè noi li ignoriamo": tanto per restare psichedelici, in questa giornata verde lega e freakkettona citiamo Huxley.
PS.Ma non fa ridere che ministri ed eurodeputati della Repubblica italiana gridino alla secessione quando questi sono sistematicamente stipendiati dallo Stato tanto odiato?...che lo spieghino ai precari, che magari affollano Pontida.
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sabato 18 giugno 2011
Catena di montaggio
Ieri sera ho visto "Tuttiinpiedi", la festa dei 110 anni della Fiom.
Sarebbero moltissime le cose da dire.
Poche cose allora.
Queste righe forse possono essere utili alla nostra IMPREPARATA classe dirigente, che si dimostra sempre fastidiosamente mediocre, arrogante e troppo distante dalla realtà.
Probabilmente prima di coprire di insulti il mondo del lavoro (e di conseguenza del precariato) è necessario e indispensabile conoscerlo.
Ai "ministri", sottosegretari, amministratori delegati, supermega manager e similari, che parlano di italia peggiore, inserisco qui di seguito la descrizione di cosa significa veramente LAVORARE.
Sarebbero moltissime le cose da dire.
Poche cose allora.
Queste righe forse possono essere utili alla nostra IMPREPARATA classe dirigente, che si dimostra sempre fastidiosamente mediocre, arrogante e troppo distante dalla realtà.
Probabilmente prima di coprire di insulti il mondo del lavoro (e di conseguenza del precariato) è necessario e indispensabile conoscerlo.
Ai "ministri", sottosegretari, amministratori delegati, supermega manager e similari, che parlano di italia peggiore, inserisco qui di seguito la descrizione di cosa significa veramente LAVORARE.
Una catena di montaggio è un processo di assemblaggio, utilizzato nelle moderne industrie sin dai primi anni del XX Secolo, teso ad ottimizzare il lavoro degli operai e a ridurre i tempi necessari per il montaggio di un manufatto complesso.
Una catena di montaggio è generalmente costituita da un nastro, definito nastro trasportatore, che scorre portando con sé i diversi oggetti da assemblare per ottenere il prodotto finito; ogni operaio può così assemblare un unico pezzo, tramite movimenti ripetitivi e meccanici, permettendo un notevole risparmio dei tempi di produzione: da quando questo metodo entrò in funzione, negli stabilimenti della Ford, i tempi necessari a produrre una singola autovettura si ridussero da 12 ore ad un'ora sola.
Negli impianti moderni, l'apporto umano è comunque limitato: la maggior parte delle catene di montaggio sono automatizzate ed i lavori maggiormente ripetitivi sono svolti da robot industriali.
C'è una citazione di Thomas Carlyle che risulta notevole : "Felice colui che ha trovato il suo lavoro, non chieda altra felicità".
Sembra figlia dei nostri tempi. E lascia l'amaro in bocca, siamo sinceri.
Tuttavia esistono le parole di Obama che sembrano illuminare alcuni momenti bui dei nostri tempi.
"remember that ordinary people can do extraordinary things".
giovedì 16 giugno 2011
Tutti contro B.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo
viene chiamato democrazia.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro
dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro
prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle
proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici
affari per risolvere le sue questioni private.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato
anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo
proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che
risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è
buon senso.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della
democrazia.
viene chiamato democrazia.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro
dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro
prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle
proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici
affari per risolvere le sue questioni private.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato
anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo
proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che
risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è
buon senso.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della
democrazia.
ed è per questo che la
nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Discorso agli Ateniesi (Pericle 461 a.c.)
Non solo la storia antica se la prende con il malgoverno italico degli ultimi tempi contemporanei. Ieri sera anche la Luna, dopo i referendum ha deciso di farlo incazzare.
martedì 14 giugno 2011
Acqua privata, nucleare, giustizia fai da te: legittimo impedimento!
"Un'opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema.
Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l'indifferenza popolare o gli errori del governo"
Joseph Pulitzer
venerdì 10 giugno 2011
Le mani in tasca
Ieri sera ho guardato l'ultima puntata di Annozero.
Non nominerò gli ospiti, ma un'osservazione la vorrei fare comunque.
Sono stanca e un pò sfinita di vedere in alcuni volti della nostra classedirigente (?) quest'aria di spocchia, di arroganza e di superiorità.
Ovviamente non sono tutti uguali, ma fare i nomi non è elegante.
Io credo di poter dire che il Paese è logorato dalla mediocrità militante che vive nei palazzi della politica.
Ritengo che ci debbano in ordine le seguenti cose: rispetto, preparazione, onestà, correttezza, integrità, civiltà, educazione, ragionamento, logica, studio e doveri.
Un proverbio cinese dice che è stolto colui che si ostina ad occupare un posto che sa di non meritare.
Spero che qualcuno finalmente si senta chiamato in causa.
Ieri ho letto una bellissima frase di Don Milani.
Dice così: " Che senso ha avere le mani pulite se si tengono in tasca?".
Questa è vera coscienza civile. Tirare fuori la propria limpidezza per fare qualcosa per gli altri in primo luogo.
Ad esempio distinguersi da questa massa di mediocri e VOTARE.
Non nominerò gli ospiti, ma un'osservazione la vorrei fare comunque.
Sono stanca e un pò sfinita di vedere in alcuni volti della nostra classedirigente (?) quest'aria di spocchia, di arroganza e di superiorità.
Ovviamente non sono tutti uguali, ma fare i nomi non è elegante.
Io credo di poter dire che il Paese è logorato dalla mediocrità militante che vive nei palazzi della politica.
Ritengo che ci debbano in ordine le seguenti cose: rispetto, preparazione, onestà, correttezza, integrità, civiltà, educazione, ragionamento, logica, studio e doveri.
Un proverbio cinese dice che è stolto colui che si ostina ad occupare un posto che sa di non meritare.
Spero che qualcuno finalmente si senta chiamato in causa.
Ieri ho letto una bellissima frase di Don Milani.
Dice così: " Che senso ha avere le mani pulite se si tengono in tasca?".
Questa è vera coscienza civile. Tirare fuori la propria limpidezza per fare qualcosa per gli altri in primo luogo.
Ad esempio distinguersi da questa massa di mediocri e VOTARE.
lunedì 6 giugno 2011
Zoo Italia (con tutto il rispetto per lo Zoo)
"I giornalisti stranieri vengono in Italia con lo stesso spirito con il quale i bambini vanno la prima volta allo zoo.
Ricordo ancora l'emozione quando vidi la mia prima giraffa"
Marco Travaglio
festa della Costituzione e del Fatto quotidiano, 4 giugno 2011
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