domenica 28 agosto 2011

Memoria corta

Il 30 agosto 2010 il raìs arrivava a Roma e faceva un atterraggio da rock-star, porgendo la mano (per lasciarsela baciare) e camminando su ossequiosi tappeti rossi. Sparse per Roma c'erano bellissime tende dalle stoffe raffinate, cuscini comodi, trattamenti superlusso e attrazioni per far divertire l'amico raìs dopo il lungo viaggio.
Cavalli e donne, che per molti sono più o meno la stessa cosa. Una forma di ornamento.

E' passato un anno, il 2011 ha portato novità e ha evidenziato storiche ipocrisie.
Il raìs ora è divenuto il nemico da abbattere con la tristezza nel cuore (vedi alla voce PremierB.&friends).
Ieri sera il tg1 annunciava le indicibili sofferenze inflitte dai lealisti di Gheddafi a chi si oppone; il servizio raccontava delle inenarrabili torture ai nemici del regime, stupri, violenze di ogni genere.

Tutte cose che fino a un anno fa probabilmente non esistevano. Il raìs deve essere diventato cattivissimo in un anno. Sicuramente sarà andata così.
Un pò come gli amici della Lega che si riscoprono un po' freak e pacifisti. Prima il raìs era il  loro controllore personale di petrolio e flussi migratori (sgraditi agli amici padani, che non bevono neanche il caffè macchiato perchè appunto è "macchiato"), oggi è un feroce e sanguinante assassino.

Nel bunker di Gheddafi c'era aria condizionata in ogni stanza, una sirena d'oro al centro del salone, affreschi che ritraevano le automobili comprate dai figli e molti oggetti che ricordano vagamente l'arredamento di Cetto Laqualunque.



«Chi non capisce è prigioniero del passato»

Lo diceva l'anno scorso B., accogliendo l'amico raìs.







In pochi stanno raccontando la verità, ma qualcuno, anche solo indirettamente, la sta narrando.


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