lunedì 15 agosto 2011

Il pranzo di Ferragosto

Oggi è il 15, giorno puntuale, che si presenta sul calendario come il Natale o Capodanno. E' uno di quei giorni in cui si ha l'obbligo della grigliata, del mare, del casino, del caldo, del sole. Tutto deve essere obbligatoriamente gioioso e tremendamente "felice".
In questo 2011 le cose non sono proprio tranquille, ma sono certa che gli italiani per 24 ore si accontenteranno di un po' di sole e due salsicce alla griglia, dimenticando tutto ciò che accade intorno. Un effetto placebo.
Dimenticheranno i disagi sociali, che nella nostra contemporaneità sono tornati ad essere i protagonisti indiscussi della storia del mondo; dimenticheranno i paesi in rivolta, che chiedono dignità e democrazia e ne hanno avuto abbastanza delle bugie dell'occidentebuono (ormai a questo, fortunatamente, non ci crede più nessuno); dimenticheranno una politica che li abbandona dove chiedono più aiuto; dimenticheranno l'ipocrisia della politica che è garantista con chi ha molti soldi e avranno "tolleranzadoppiozero" con i disperati che cercano una vita diversa e che certamente non hanno tutti i soldi dei garantiti; dimenticheranno dei disperati sui gommoni che scappano dalle guerre e dalla fame per avere una vita diversa e non è detto migliore; dimenticheranno che l'anno scorso Roma si bardava a festa per accogliere le ultime paranoie del 'marajà' che improvvisamente è diventato il pericolo e il nemico numero 1.
Lo dimenticheranno perchè è Ferragosto. E la Nazionale, la Ferrari, il Calcio, la Tv e Ferragosto per gli italiani, si sa, sono questioni serie.



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