martedì 28 giugno 2011

Il cliente ha sempre ragione

Amareggiata ma non stupita.
Disgustata ma disillusa. Se digitate la parola "donne" sulle immagini di google appare questo, in ordine: festa delle donne, donne senza vestiti, donne senza niente addosso. Le immagini che scorrono sotto queste squallidissime voci sono tante : politiche, foto storiche, bei visi, brutti visi e mister B. che si becca due baci sulle guance da due donne.
Se si digita la parola "femmina"compaiono invece : femmina donna, femmina umana, femmina bona, femmina simbolo, femmina calda; se "femmina" lo si digita al plurale invece il problema si risolve ancora più semplicemente: femmmine belle, femmine senza reggiseno. Poi se si scrive "ragazza" si affaccia questo panorama: ragazza bella, ragazza carinaragazza al mare, ragazza brutta, ragazza emo.
E poi se si ricerca "donne al lavoro": donne e lavoro, donne in carriera, donne senza reggiseno e mutande, donne in ufficio, donne imprenditrici.
La carrellata prosegue per quasi tutti i nomi di donne, giornaliste, attrici al cui nome sono associate le seguenti voci correlate: hot, gambe, sexy, "ops".

Continuare non è necessario. Questa non vuole essere una mia riflessione post-femminista, ma una riflessione e basta. Ieri sera seguivo un programma in tv dove si parlava del caso dell'ex "pezzogrosso" del Fondo Monetario e della cameriera; nel dibattito s'è mosso di tutto. Ad una domanda che poneva una bravissima giornalista di Vanity Fair, un esponente del partito della Lega (quelli che del "celodurismo" ne fanno un vanto arrogante e onestamente anche un pò ridicolo), rispondeva orgogliosamente che il simbolo "fallico" e virile è un modo per comunicare agli elettori, per "sentirli vicini". Insomma un modo elegante per interagire con la base degli elettori. Insomma è un pò come dire : "chi ce l'ha sempre duro vota lega!", qualcosa di difficilmente verificabile a mio avviso; e alla domanda della giornalista che chiedeva se il tizio era contento da farsi rappresentare da un fallo, lui ha risposto candidamente "eh che male c'è!", scuotendo la testa come se parlasse ad una cretina. Il classico furbo da bar, provinciale (con tutto il rispetto per i bar e le province), arrogante, gradasso che notoriamente non conosce il limite.

L'altro giorno leggo sul sito di un giornale che un altro esponente della Lega, rispondendo ad una collega del partito democratico le dice una frase così :" Se ci caliamo le braghe noi, può esserci una bella sorpresa per te"

Ieri sera, poi il parterre (dal quale escludo il giornalista conduttore e pochi altri ospiti), composto da illuministi old-style ha chiosato con "un'elegante" misoginia ultimamaniera: "eh chissà se la cameriera là in America ha detto la verità!"..."eh si eh!Non vorrei che lei avesse fatto la furba...".
Eh si eh...Sai come son fatte le donne, bisogna vedere...che non l'abbia fregato eh!


Il cliente ha sempre ragione.



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