sabato 18 giugno 2011

Catena di montaggio

Ieri sera ho visto "Tuttiinpiedi", la festa dei 110 anni della Fiom.
Sarebbero moltissime le cose da dire.

Poche cose allora.
Queste righe forse possono essere utili alla nostra IMPREPARATA classe dirigente, che si dimostra sempre fastidiosamente mediocre, arrogante e troppo distante dalla realtà.
Probabilmente prima di coprire di insulti il mondo del lavoro (e di conseguenza del precariato) è necessario e indispensabile conoscerlo.
Ai "ministri", sottosegretari, amministratori delegati, supermega manager e similari, che parlano di italia peggiore, inserisco qui di seguito la descrizione di cosa significa veramente LAVORARE.


Una catena di montaggio è un processo di assemblaggio, utilizzato nelle moderne industrie sin dai primi anni del XX Secolo, teso ad ottimizzare il lavoro degli operai e a ridurre i tempi necessari per il montaggio di un manufatto complesso.
Una catena di montaggio è generalmente costituita da un nastro, definito nastro trasportatore, che scorre portando con sé i diversi oggetti da assemblare per ottenere il prodotto finito; ogni operaio può così assemblare un unico pezzo, tramite movimenti ripetitivi e meccanici, permettendo un notevole risparmio dei tempi di produzione: da quando questo metodo entrò in funzione, negli stabilimenti della Ford, i tempi necessari a produrre una singola autovettura si ridussero da 12 ore ad un'ora sola.
Negli impianti moderni, l'apporto umano è comunque limitato: la maggior parte delle catene di montaggio sono automatizzate ed i lavori maggiormente ripetitivi sono svolti da robot industriali.


C'è una citazione di Thomas Carlyle che risulta notevole : "Felice colui che ha trovato il suo lavoro, non chieda altra felicità".
Sembra figlia dei nostri tempi. E lascia l'amaro in bocca, siamo sinceri.
 Tuttavia esistono le parole di Obama che sembrano illuminare alcuni momenti bui dei nostri tempi.
"remember that ordinary people can do extraordinary things".

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