giovedì 9 dicembre 2010

Talking about "revolution"?

Martedì sera sono andata alla presentazione dell'ultimo libro di Carlo Lucarelli che si intitola "I veleni del crimine".
Lucarelli ha l'innata capacità di tenere tutti incollati li', a seguire i movimenti della sua bocca. Tutti lo osservano, tutti lo ascoltano perfino con lo sguardo (e nell'ultima categoria di persone mi ci infilo anche io!).
Tiene tutti col "fiato sospeso".
Il libro in questione dev'essere veramente interessante.

Comunque,il punto non è il libro di Lucarelli. In questi due giorni, dopo esser stata alla presentazione del libro e ripensando a un'intervista a Mario Monicelli mi sono posta un bel pò di domande.
Una su tutte: cos'altro deve succedere perchè la gente decida di togliere la maschera,di fare qualcosa?
Si, perchè oggettivamente la scusa del "non mi riguarda" non regge nemmeno piu': i veleni fanno ammalare le persone, entrano nel quotidiano.
La corruzione è qualcosa che contamina la società, non è piu' credibile fingere che non esista e che non ci riguardi.
La figura del corpo femminile è brutalmente bistrattata nel nostro paese e nella nostra società: siamo degli oggetti, se non sei "gnocca" non esisti, non ci sei, non VALI niente.
Stanno cercando di rimettere in piedi vecchie categorie sociali nei quali chi ha di piu' vale di piu', chi non ha nulla non vale niente.
E poi, il solito instancabile slogan della caccia al clandestino, all'immigrato; perchè nessuno si indigna se qualche signoreapostoconlacoscienzaeinodoredisantità ce la fa sempre e comunque sotto al naso?

Io credo sia sbagliato  fingere di non vedere, perchè poi ci si abitua e le cose non si vedono piu'.
Per davvero però.


"Prima ancora di fare il punto su cio' che ho potuto vedere, è necessario che io dica con quali occhi l'ho veduto" Marc Bloch

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